ABSTRACT
Il gioco d’azzardo patologico (GAP) è stato riconosciuto nel 1980 come disturbo psichiatrico a sé stante e definito dal DSM-IV (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) come “disturbo del controllo degli impulsi non classificati altrove”. Gli effetti sociali, economici, psicologici e medici sono stati approfonditi in questi ultimi anni allo scopo di meglio comprendere il fenomeno nella sua  globalità. In questo contesto si è andato ad approfondire quello che accade nel momento in cui un giocatore patologico, preso atto della sua compulsione, intraprende il percorso di recupero all’interno della Associazione dei Giocatori Anonimi.
Seguendo una continuità temporale, sono state acquisite le scritture di alcuni  soggetti successivamente agli incontri a cui essi partecipavano e che sono alla base del programma che attuano normalmente.
Se la scrittura è, come sostiene Padre Girolamo Moretti , “registrazione delle più sfumate funzioni del cervello” , quale scienza meglio della grafologia può registrare e dimostrare la forza interiore che ha un semplice atto volitivo che scaturisce dall’essere più profondo della persona?
Le risultanze grafologiche confermano  l’avvenuto cambiamento in tali soggetti che, grazie ad uno sforzo personale, all’aiuto degli altri giocatori patologici e al programma che attuano, riescono  a controllare la loro malattia, malattia dalla quale sono consapevoli di non poter guarire mai.
Articolo pubblicato su ″Grafologia medica″ n.3/2016
Autore :Daniela Mazzolini