ALCOLISMO
Quando si parla di tossicodipendenze e del loro impatto sociale, si è tenuti a pensare ai dipendenti da sostanze stupefacenti, come cocaina, hascic e droghe sintetiche, ma in realtà in questa categoria dobbiamo inserire anche l’alcol. Non necessariamente chi abusa di alcol è un alcolista, ci si può definire alcolisti nel momento in cui si perde il controllo su ciò che si fa, cioè non si ha più la percezione di quanto si beva. In questo caso come in ogni altro fenomeno “dipendente” è l’organismo che in un determinato momento chiede la “sostanza” per alleviare o eliminare le proprie sensazioni negative.
Quando si soffre di alcolismo si continua a bere anche quando si sa perfettamente che l’alcol causa problemi relazionali, di salute, lavorativi o economici. Non sempre chi ha un problema con l′alcol manifesta i sintomi dell′alcolismo o è dipendente, il consumo esagerato di tale sostanza genera quello che viene più comunemente denominato “abuso di alcol”, il soggetto non manifesta sintomi da astinenza o da dipendenza fisica. E′ credo intuibile che tale comportamento se reiterato a lungo rende tali soggetti a rischio alcolismo.
Negli ultimi anni si è coniato un nuovo termine binge drinking, per indicare il consumo esagerato di alcol che avviene più frequentemente nei fine settimana. Il fenomeno riguarda principalmente i giovani adolescenti ed è in crescita in questa fascia di età come il gioco d′azzardo.